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La funzione dei radicali liberi nel processo di invecchiamento

La funzione dei radicali liberi nel processo di invecchiamento

Quando si sente parlare di invecchiamento l’associazione con i radicali liberi è immediata. I radicali liberi possono danneggiare il DNA interrompendone la replicazione e alterandone la struttura: ecco perché svolgono un ruolo cruciale non solo nei processi di invecchiamento. Il DNA infatti subisce attacchi di continuo da parte dei radicali liberi: questo comporta la degenerazione dei tessuti e – naturalmente – l’insorgere della malattia. Quindi, prima di preoccuparci dell’invecchiamento, dovremmo volgere l’attenzione sul potere che i radicali liberi hanno nei processi di salute/malattia.

Come si formano i radicali liberi

Nella formazione di ATP – energia – da parte dei mitocondri, il processo detto “catena di trasporto degli elettroni” provoca reazioni chimiche che combinate tra loro usano elettroni liberati dal cibo ingerito e i protoni presenti nel ciclo per produrre energia e mantenere in funzione il processo.
Gli elettroni reagiscono con l’ossigeno per formare l’acqua, ma una percentuale fuoriesce dalla catena di trasporto e e forma specie reattive dell’ossigeno, i ROS.
I ROS sono molecole che contengono ossigeno ed elettroni spaiati, quindi instabili. Questi atomi instabili e reattivi formano radicali liberi altamente distruttivi. Quando troppi radicali liberi si accumulano all’interno della cellula la degradano e via via distruggono.

Radicali liberi, invecchiamento e malattia

I radicali liberi sono associati a malattie come l’Alzheimer, arteriosclerosi e malattie cardiovascolari, cancro, Parkinson. E questo è il lato “peggiore” della medaglia.

Hanno infatti anche un ruolo importante per la nostra salute, non sono solo dannosi!
Svolgono importanti funzioni per:

  • la produzione di melanina
  • la regolazione della fame e dell’accumulo di grasso
  • la regolazione dell’invecchiamento
  • l’influenza sugli effetti benefici dell’attività fisica

Solo quelli in eccesso quindi danneggiano la nostra salute.
Ecco perché può risultare estremamente dannoso ridurre drasticamente la quota di radicali liberi – magari attraverso l’assunzione di particolari integratori.
Serve, come in tutte le cose, la via di mezzo, che in questo caso si traduce come giusta quantità di radicali liberi prodotti dai mitocondri. E questo è possibile solamente quando i nostri mitocondri sono in salute.
Ecco perché al posto di ridurre i radicali liberi attraverso l’uso di antiossidanti è meglio fare in modo che i nostri mitocondri ne producano la giusta quantità in origine. Ed è proprio per questo che le scelte alimentari sono così importanti.

Radicali liberi e alimentazione

Una filosofia alimentare basata principalmente su grassi buonidi altissima qualità – e con un moderato apporto di proteine e carboidrati netti ottimizza la capacità dei nostri mitocondri di produrre carburante “pulito”, che genera meno radicali liberi.
Far sì che i mitocondri per produrre ATP brucino i grassi anziché il glucosio li espone in maniera davvero minima ai danni dell’ossidazione.
E mantenere i livelli di glucosio bassi nel sangue aiuta a stare meglio, in tutti i sensi.
Ecco perché è così importante fare attenzione all’indice glicemico e modularlo laddove necessario. A prescindere e all’interno di qualsiasi percorso alimentare che si scelga di intraprendere – sempre affidandosi a terapeuti consapevoli e preparati.

 

Con la supervisione del Dott.Alberto Fiorentin.

***Questo articolo fa parte di una serie di articoli scritti durante i miei studi personali all’interno del percorso di formazione per diventare Life Coach, con specializzazione in Alimentazione e Salute.***
Con passione ed entusiasmo, Monica 

 

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