Cambiare abitudini può sembrare difficile, a volte impossibile. In realtà nel momento in cui siamo “realmente
consapevoli” è più semplice rendersi conto che
siamo noi – e solo noi –
gli artefici della nostra storia. Co-creatori della nostra realtà. E abbiamo il massimo controllo della nostra vita non solo attraverso i
pensieri ma anche e soprattutto attraverso le nostre
emozioni.
Come?
La risposta è semplice, ed è racchiusa in una frase:
“Che tu creda di farcela o non farcela, avrai comunque ragione”.
Illuminante. O almeno così per me lo è stato.
Illuminante e davvero rincuorante. Perché la buona notizia è che
possiamo modificare ciò che pensiamo, “sentiamo” e crediamo!
Ecco perché dobbiamo
diventare consapevoli di quali pensieri e quali emozioni non vanno nella direzione sperata, e dobbiamo essere pronti a modificarli per trasformarli in
pensieri positivi.
Pensieri ed emozioni generano azioni
Le emozioni sono l’
energia che permette la creazione, e influenzano direttamente i nostri pensieri.
“Sento”, Penso, agisco.
Pensieri ed esperienze sono il risultato delle nostre emozioni in relazione alle circostanze della vita. È un
potente gioco di prospettive, molto più semplice a farsi che a dirsi.
Possiamo trasformare uno strumento in abitudine semplicemente cambiando l’emozione che ci porta ad avere determinati pensieri. E questo vale rispetto a qualsiasi dinamica. Tutto qui.
Le emozioni influenzano i pensieri, e i pensieri si traducono in azioni e quindi comportamenti. Lavorare sulle abitudini collegate ai “comportamenti” è quindi il primo passo. Interrompere un atteggiamento prevede una
profonda connessione con sé stessi. Bisogna guardare scrupolosamente la vera natura dell’abitudine ed imparare a conoscerla, per capire a che livello intervenire, come modificarla di modo da neutralizzarla.
Ecco perché ad esempio
tenere un diario e
monitorare le nostre abitudini ci rende più
consapevoli: ci aiuta a conoscere le nostre reali abitudini, successivamente a modificarle e domarle. Ci aiuta a mantenere il focus e ci allena alla “presenza”.
Senza contare che
chi monitora costantemente pensieri, emozioni ed esperienze ha la prova concreta che il cambiamento è possibile. E il segreto per modificare le proprie abitudini è capire
come avviene realmente il cambiamento.
Dobbiamo prima essere pronti al cambiamento
Felicità, appagamento, benessere: questo è l’antidoto contro le cattive abitudini e le dipendenze.
Le
cattive abitudini e le
dipendenze non sono altro che un ricercare questa felicità, questo
appagamento e questo benessere al di fuori di noi, e attraverso modalità che sembrano darci un po’ di sollievo e pace a livello mentale. Ma sono sollievo e pace solo temporanei.
Ecco perché è fondamentale
ri-programmarsi su emozioni e pensieri più utili e positivi: le cattive abitudini come ripetizioni di vecchi schemi sono un
ostacolo a ciò che realmente vogliamo per noi stessi.
E nel momento in cui ci rendiamo conto davvero che
il mondo che sperimentiamo intorno a noi è solo il riflesso di quello che “abbiamo dentro” a livello emozionale e mentale, la storia cambia.
Non è tanto cosa pensiamo, ma come pensiamo
Il pensiero è in grado di
auto-correggersi, così quindi come le nostre abitudini. Emozioni e comportamenti si fondano sul pensiero, e i
nostri pensieri possono cambiare in un istante – così come le abitudini associate a loro.
Tecnicamente il cervello si focalizza sul mantenere viva un’abitudine attraverso azioni, pensieri e sentimenti. E questo nel bene e nel male. Ecco perché dobbiamo
scegliere le nostre abitudini, essere consapevoli e avere pieno controllo della nostra vita. Possiamo farlo, basta solo
sintonizzarsi correttamente e agire, senza pensarci troppo su.
Paradossalmente quando opponiamo resistenza o cerchiamo di modificare la nostra esperienza, finiamo con il rafforzarla. L’energia impiegata per resistere si riversa su pensieri ed emozioni focalizzando l’attenzione proprio lì. E portandoci in una spirale davvero pericolosa.
Più ci ostiniamo a tenere sotto controllo l’abitudine/problema, peggio è: dobbiamo cercare di non esercitare il controllo, bensì di decentrare l’attenzione dalla problematica distraendoci.
Il
lottare contro abitudine, disciplina e forza di volontà spesso non funziona del tutto: se bastasse, a quest’ora saremmo tutti privi di qualunque abitudine. Ci arrendiamo alle pulsioni perché è l’unico modo che conosciamo per
allentare la tensione in quel preciso momento, e lasciarci andare è l’unica cosa che in quel momento riusciamo a fare.
Quando smettiamo di attuare schemi ripetitivi, le nostre abitudini se ne vanno automaticamente. Servono
21 giorni per modificare e rendere definitiva un’abitudine, nel bene e nel male. Pensiamoci.
Personalmente, ho smesso di fumare da un giorno all’altro, senza più pensarci. E
interrotto cattive abitudini in maniera drastica così, dall’oggi al domani. E solo ora mi rendo conto che
inconsciamente avevo solo spostato l’attenzione e i pensieri da un’altra parte, senza darci troppo peso. E senza mezze misure. Ed è stata davvero la cosa più semplice e spontanea del mondo.
La rivoluzione del corpo inizia dalla mente
Sono gli ostacoli mentali che ci tolgono energia, e il nostro modo di pensare è sempre la fonte diretta di tutto ciò che proviamo e di tutte le nostre azioni. Il pensiero -guidato dalle emozioni- è la forza creatrice che ci permette di creare la nostra vita e
fare esperienza. Diventiamo consapevoli di questo, e il gioco è fatto.
Ci sono studi che provano che
il cervello si modifica in funzione del nostro pensiero e delle nostre emozioni, in funzione di quello su cui ci concentriamo e della nostra comprensione profonda.
I pensieri nascono dentro di noi, ma non sono noi.
Il cervello ha una sua neuro plasticità, cambia come risultato del modo in cui vediamo le cose. E come risultato di quello che “proviamo” e sentiamo a livello emozionale profondo.
Nel momento in cui abbiamo
consapevolezza di questo anche
interrompere un’abitudine diventa meno faticoso.
Tutti i cambiamenti più duraturi hanno a che fare con la
comprensione:
abbiamo vinto nel momento in cui la nostra visione si trasforma
da rinuncia a scelta consapevole.
Non sto rinunciando a bere un drink, a fumare una sigaretta o a mangiare in maniera compulsiva cibo spazzatura:
sto facendo piuttosto
una scelta consapevole.
Che mi mette nella condizione di essere il
vero – e unico – protagonista della mia vita.