Fisiologia del dimagrimento: come raggiungere e consolidare una forma al top
Tips for Spiritual Soul
Quante volte ti sei prefissato un obiettivo di forma fisica/dimagrimento… magari l’hai anche raggiunto. Salvo poi, puntualmente, ritrovarti punto a capo, al punto di partenza – talvolta al peso iniziale…ma con “gli interessi”. Perché?
Il corpo è meravigliosamente intelligente, e l’errore principale che in questi casi commettiamo è focalizzarci principalmente sul risultato finale. Voler ottenere tutto e subito. Ecco perché, quando si inizia un “percorso” volto ad una determinata forma fisica è indispensabile conoscere esattamente come funziona la “fisiologia del dimagrimento”. Perché se ci si focalizza esclusivamente sul risultato finale e si vuole ottenere “tutto e subito”… possiamo star pur certi di fallire!
Quindi come prima regola… è necessario rispettare i ritmi del proprio corpo: conquistare e consolidare, un passo alla volta, step by step. Non avere fretta!
Come seconda regola… è indispensabile conoscere e assecondare l’omeostasi – ovvero il nostro equilibrio interno – che dipende di per sé da troppi fattori ed è la vera chiave per una forma fisica al top. Ci assicura anche un “risultato di dimagrimento” concreto, tangibile e duraturo nel tempo.
La nostra omeostasi lipidica infatti, tende sempre a ritornare ad un determinato set point: ed è proprio questo set point che definisce il punto di “blocco”. Il punto di blocco è il punto di stallo oltre a cui risulta difficile migliorare o scendere ulteriormente di peso – qualora si sia intrapreso un percorso volto al dimagrimento. E questo blocco arriva proprio quando l’organismo sente che si è rotta l’omeostasi lipidica e quindi si vede costretto a correre ai ripari… Imparare a “riconoscere” il proprio set point aiuta a non demoralizzarsi – con il conseguente rischio di mollare tutto! – e invece assecondare il corretto “funzionamento” del nostro corpo. Corpo che – ricordiamolo sempre! – è una macchina perfetta e super efficiente.
Terza regola… iniziare esattamente da dove si è. E non dall’obiettivo che ci si è prefissati, da dove si vuole arrivare. Per migliorare forma fisica e/o dimagrire è indispensabile seguire la fisiologia del nostro corpo. E assicurarci che sia in grado di rispondere agli stimoli che andremo a dargli in vista di un miglioramento/dimagrimento. Non possiamo pretendere di “tagliare” calorie dalla nostra strategia alimentare se già partiamo da una situazione di stallo e/o deficit. Ecco perché prima di tagliare devono ritornare ad introdurre abbastanza per riportare l’organismo in “fisiologia”. È infatti il deficit energetico a decretare la perdita di peso: senza la premessa di un copro che è abituato a “carburare” e funzionare correttamente… è impossibile – e impensabile! – impostare un deficit che porti ad un calo/miglioramento “in salute”. Il rischio è quello di scadere velocemente in uno stato di “malnutrizione” che, una volta allentata la morsa, ci porterà a riprendere tutti i kg/difetti con gli interessi! Quindi partire con un “buon metabolismo” è la prima cosa che dobbiamo assicurarci. Un buon metabolismo è più facile da gestire e “da ingannare” all’occorrenza, con strategie ON/OFF.
Da dove partire
Non serve necessariamente essere studiosi di Biologia, Medici o Nutrizionisti affermati. Sono pochi e semplici gli aspetti che siamo chiamati a conoscere per raggiungere un benessere concreto e duraturo. Vediamo insieme quali sono:
- Glicemia
Innanzitutto è opportuno avere le idee chiare sulla glicemia – ovvero sul valore ci mostra come il nostro organismo riesce a gestire i carboidrati. Maggiore è a digiuno, meno controlliamo gli zuccheri - Trigliceridi
Ricorda che se i trigliceridi rimangono costantemente alti, con molta probabilità significa che il nostro corpo ha difficoltà a gestire anche il glucosio - Proteine
Assicurarsi un’adeguata quota proteica. Il fegato infatti, per funzionare correttamente e assolvere la sua funzione di organo emuntore, ha bisogno per il suo metabolismo di proteine (aminoacidi)
Ecco perché si rivela essere molto utile iniziare a scrivere un diario alimentare: ci permette di prendere realmente coscienza di cosa mangiamo. Ci permette infatti di registrare eventuali errori e correggere il tiro laddove necessario.
Quindi, avere informazioni corrette e monitorare le proprie abitudini alimentari è senza ombra di dubbio l’arma migliore per riuscire a cambiare radicalmente strategia alimentare.
Altro aspetto “determinante” è quello di non mai ragionare sulle singole 24 h, bensì minimo sulla settimana! Le oscillazioni giornaliere dipendono per lo più da variazioni/fluttuazioni di acqua. Praticamente sono prettamente fisiologiche: non sono indicative e non possono di per sé darci elementi concreti per capire se la strategia adottata funziona oppure no.
Quindi, prima di trarre conclusioni affrettate e – peggio ancora – sentirsi frustati e scoraggiarsi buttando tutti i buoni propositi all’aria… fare un bel respiro e ripetersi come fosse un mantra… 7 giorni, 168 ore, 10.080 minuti 😉
Questo è il metro di misura da adottare. Funzionale e realistico.
Che peraltro ci dà un vantaggio interessante: se un giorno dovessimo “sgarrare” o sbagliare qualcosa… ce ne rimangono sempre 6 per correggere il tiro!
At last, but not least…
Mangiare meno e muoversi di più 😉