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Il cibo come “medicina” per rinforzare il sistema immunitario

Il cibo come “medicina” per rinforzare il sistema immunitario

La salute passa soprattutto dalla tavola, e lo sosteneva già Ippocrate nel trattato “Antica Medicina. Ed è ora che ne diventiamo tutti più consapevoli: tutti, nessuno escluso.
Proprio Ippocrate sosteneva con forza che il cibo può essere medicina o veleno, a seconda delle modalità/quantità di assunzione. E mai come ora è opportuno scuotere le coscienze e prendere consapevolezza su quanto il cibo giochi un ruolo determinante per la nostra salute.
 
Per rimanere in salute e contrastare qualsiasi tipo di virus nemico dobbiamo mantenere in salute l’intestino, dove – in particolare nella parte di digiuno e tenue – risiede ben il 70% della nostra risposta immunologica.
Va da sé che quello che scegliamo di ingerire ha una portata decisiva.
Ed è nostra responsabilità mantenere in equilibrio i delicati equilibri dei batteri che ospitano i ben 7 lunghissimi metri del nostro intestino.
 
Intestino che ha un potentissimo filtro all’interno delle proprie pareti: i villi, protuberanza preposte a filtrare il cibo proveniente dalla digestione dello stomaco. In poche parole, impediscono a batteri, virus e materiale estraneo di entrare in contatto con la membrana degli enterociti, ovvero con le cellule della parete epiteliale che stanno al di sotto dei villi.
Quando i villi sono “compromessi” da una cattiva ed errata alimentazione, ecco che la strada verso la malattia inizia a spianarsi, spesso e volentieri in maniera del tutto silente.
 
Villi e batteri che ospitano il nostro intestino vanno tutelati. Così come le giunture che separano l’intestino dal circolo ematico.
E sono compromessi da alimenti raffinati, zuccheri, glutine, caseina, mais, soia, legumi ricchi di lectine – antinutrienti.
 
La nostra cultura occidentale prevede un’alimentazione ricca di glutine e caseina: questo fa si che quasi tutti soffriamo di sindrome dell’intestino permeabile – talvolta senza nemmeno rendercene conto se non quando è troppo tardi e i danni sono irreparabili, o quasi.
La famosa e tanto temuta leaky gut, o sindrome dell’intestino gocciolante.
 
Quando i villi non riescono ad assolvere correttamente al loro compito, quando i batteri non sono in equilibrio, e quando le giunture sono “allargate”… ecco che ci troviamo in una situazione di “infiammazione”. E l’infiammazione è alla base di tutte le patologie: intervenire a livello dell’infiammazione è quindi la nostra unica assicurazione per una salute di ferro.
 

Quindi cosa fare in concreto?

 
Curare l’alimentazione, ovvio. E non è affatto una banalità, proprio in virtù dei delicati equilibri sopracitati.
 
Abbondare con il prezioso olio d’oliva – a crudo! – o scegliere olio di lino e canapa.
Inserire almeno 2/3 volte a settimana l’avocado.
E utilizzare quotidianamente il Ghee, l’oro degli Dei, sia da solo che per la cottura dei vari alimenti.
Sono tutti alimenti ricchi di fosfolipidi, che vanno a riequilibrare le membrane cellulari formate appunto da acidi grassi. 
Tra l’altro i linfociti B e T, per un corretto funzionamento e svolgimento dei loro compiti “immunocompetenti” richiedono una grande quantità di fosfolipidi.
Ecco perché è così importante che forniamo loro le materie prime per poter funzionare al meglio! I grassi buoni sono ottimi alleati in questo.
 
Per un corretto equilibrio dei batteri intestinali – il nostro amato microbiota – è importante assumere verdure fermentate ed alimenti specifici che vanno a nutrire i batteri “buoni” (ad esempio la batata sia rossa che viola è ottima).
 
Evitiamo tutte quelle sostanze che posso in qualche modo creare un ulteriore allargamento delle giunzioni strette dell’intestino – tight junction – ovvero della barriera che dovrebbe impedire il passaggio di tutte quelle molecole, virus o batteri nocivi.
Queste sostanze sono sempre le stesse: glutine, latticini, legumi e zuccheri.
Ogni tanto è utile anche “lasciar riposare” il tratto digerente, sempre costretto ad un forte carico di lavoro con la digestione: mangiamo meno e meglio.
Una buona idea può essere una tantum saltare la cena, a patto che prima si provveda a fare la pulizia degli organi emuntori preposti alla disintossicazione.
Digiunare
, o saltare anche solo un pasto senza aver prima fatto la pulizia di fegato e intestino significa mettere in circolo tossine e non riuscire a smaltirle.
Quindi, tutto si può fare, ma sotto stretto controllo e seguiti da un terapeuta esperto.
 
Se ancora non ve ne siete fatti una ragione, è il caso di riflettere e iniziare a considerare seriamente il fatto che la salute parte da un intestino “sano”.
Niente di più, niente di meno.

E la salute è fatta di scelte consapevoli.
Giorno dopo giorno.
Pasto dopo pasto.
 
 
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