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Alimentazione per i più piccoli: intervista al biologo Emanuele Gambacciani

Alimentazione per i più piccoli: intervista al biologo Emanuele Gambacciani

È bello scoprire come un semplice percorso di salute sia in realtà molto di più, sia in grado di aiutarti a raggiungere obiettivi strepitosi e farti conoscere persone lungimiranti, curiose e fuori dal coro.
Uno di questi è il Biologo Nutrizionista Emanuele Gambacciani, che seguo “virtualmente” da un po’, e ammiro molto per la sua schiettezza nel comunicare uno stile di vita “secondo natura”. Inutile dire che sposo in toto la sua filosofia, e il suo approccio all’alimentazione soprattutto per i più piccoli.
Il suo libro “Dall’alba al tramonto” personalmente l’ho divorato, e lo consiglio caldamente a chiunque abbia voglia di uscire dagli schemi e capire a fondo, una volta per tutte, come siamo programmati. E come fare per rimanere in salute.

Emanuele, spiegaci come mai provi un certo disagio a definirti “nutrizionista”…

Ciao Monica, innanzitutto grazie per questa bella opportunità e soprattutto per la tua fiducia. Bé, sebbene i pazienti mi chiamino per avere consigli nutrizionali faccio appunto veramente molta fatica a definirmi un nutrizionista. Sono un antropologo, gran parte dei miei studi sono finalizzati a studiare i vari aspetti della Natura umana. Credo infatti che lo scopo principale di chi si pone l’obiettivo di aiutare le persone a star meglio debba essere quello di accrescere le consapevolezze dei pazienti per aiutarli ad affrontare al meglio una vita che, purtroppo, di anno in anno, di generazione in generazione si fa sempre più complicata per l’essere umano. Nel mio piccolo cerco di indagare nel passato dei pazienti un aspetto per me imprescindibile per provare a conoscere il probabile stato di salute generale di chi ho davanti ed i vari conflitti emozionali oltre ai disturbi del comportamento alimentare che un paziente potrebbe avere ma di cui non è a conoscenza. Certo, non faccio una diagnosi, anche perché non solo non posso, ma non ne avrei le competenze… ma certo, mi rendo conto che indagare porta il paziente a scoprire aspetti della sua vita che mai avrebbero accostato ai disturbi per i quali mi ha contattato. Inoltre, aspetto di non poco conto, uno degli scopi che mi pongo durante la consulenza è quello di far comprendere ai miei pazienti che l’ambiente nel quale ci troviamo a vivere predispone l’essere umano alla malattia, alla sofferenza e alla fragilità. Una volta percepito questo concetto, l’alimentazione diventa uno dei tanti strumenti che abbiamo a nostra disposizione per provare a vivere sani, e felici, in un mondo malato.

 

Qual è l’alimentazione funzionale e in completo accordo alla nostra Natura Umana?

Personalmente non ho molti dubbi a riguardo, il cibo adatto alla fisiologia umana, il cibo che promuove la salute psicofisica è quello che l’Uomo ha sempre mangiato prima della comparsa dell’agricoltura. Nel dubbio la domanda da porsi prima di portare un alimento alla bocca è: “potrei mangiarlo anche crudo?”.
Se la risposta sarà affermativa quel cibo apporta beneficio all’organismo se la risposta invece è negativa le probabilità che quel cibo, non solo non nutra adeguatamente, ma che possa danneggiare il nostro organismo saranno concrete.
Chiaro, in base a quelle che sono gli obiettivi, i disturbi e le patologie del singolo paziente le indicazioni devono essere assolutamente personalizzate ma credo fermamente che, il segreto per star meglio, sia “togliere” anziché aggiungere. In quest’ottica uno dei miei obiettivi rimane quello di inserire una gamma più ampia possibile di alimenti, chiaramente fra quelli idonei alla nostra natura.
La base di partenza è quella di eliminare tutti i cibi industriali ed i prodotti confezionati, oltre cereali, legumi e latticini. Una volta che il paziente ha capito come si mangia, quali cibi fanno bene e quali fanno male, ha la possibilità di personalizzare la propria alimentazione inserendo saltuariamente anche cibi non idonei, ma è una sua scelta. Una scelta che, dopo aver provato i benefici reali di un’alimentazione pulita non potrà più fare a cuor leggero.
Lo scopo di un nutrizionista è dare indicazioni semplici ma precise, tracciare una strada, una strada che non può far a meno della consapevolezza poi, ognuno deve esser padrone della propria vita.

 

Lavori molto con i bambini: che patologie si possono curare/alleviare con una corretta strategia alimentare?

Ho due bambini piccoli, da quando sono nati ho cominciato a prendermi a cuore la salute dei “cuccioli d’Uomo” che, col passare degli anni, purtroppo, hanno la tendenza a presentare disturbi non solo sempre più frequentemente ma, di generazione in generazione, questi disturbi compaiono sempre in età più precoce. Credo che l’alimentazione serva principalmente a preservare l’integrità intestinale poiché se l’intestino non è in buona salute difficilmente il bambino lo si potrà definire “sano”. Mangiare bene preserva inoltre il bambino dall’insorgenza di malattie metaboliche, di carattere autoimmune e neurobiologico. Autismo, iperattività, disattenzione e simili stanno letteralmente esplodendo e l’alimentazione della madre prima durante e dopo il parto oltre che una sana alimentazione del bambino dopo lo svezzamento sono assolutamente imprescindibili per crescere una bambino forte e sano.

 

Perché è così importante educare ad una corretta alimentazione i nostri figli già dallo svezzamento?

Lo ho appena scritto, la salute del bambino, per quanto impensabile possa sembrare, la si “costruisce” ancor prima del concepimento. La mamma che rimane incinta deve essere in salute, avere una buona salute intestinale e mangiare meno porcherie possibili. Dal momento del concepimento in poi deve avere la consapevolezza che tutta la tossicità che inserisce nel proprio organismo con fumo, farmaci, alcol, cibo industriale, vaccini, glutine e caseina passa attraverso la placenta e va ad accrescere il grado di tossicità col quale nascerà il bambino.
La mamma, nel momento del parto, dona inoltre la propria flora intestinale al figlio e se questa non è buona il bambino parte con non una, ma due marce in meno. L’allattamento al seno è imprescindibile ma anche in questo caso la mamma deve mantenere uno stile di vita adeguato; la tossicità dei cibi, la tossicità prodotta dalla flora intestinale patogena, la tossicità del fumo e dei farmaci passa nel latte e può ulteriormente indebolire lo stato di salute generale ed il sistema immunitario del bambino il quale, una volta svezzato, andrebbe nutrito con cibo adatto all’Uomo e non con minestrine, farinate e latte vaccino.
Insomma, ho l’impressione che non sempre venga data la giusta importanza ai comportamenti della mamma prima, durante e dopo la gravidanza, ho l’impressione che molti consigli che vengono dati alle madri in gravidanza non siano assolutamente adeguati a garantire la loro e la salute dei loro cuccioli. Ho l’impressione che molte mamme non abbiano la consapevolezza che i loro comportamenti potranno condizionare lo stato di salute dei loro bambini per tutta la vita.

 

Cosa consigli alle tante mamme che ci leggono?

Consigli? Sarebbero molti ma credo che il primo obiettivo che si debbano porre i genitori sia quello di essere degli esempi per i propri figli. So che può sembrare un consiglio banale ma non lo è affatto.
I vostri figli non solo vi guardano ma vi imitano in modo sorprendente quindi, che vi piaccia o no, se volete essere credibili ai loro occhi non dovete mai fare niente che vorreste che loro non facessero. Nel momento che vi vedranno mangiare un biscotto una sola volta o vi vedranno mentre avete un comportamento inadeguato sappiate che ogni vostra raccomandazione di non mangiare dolci o non dire parolacce varrà meno di zero. Quindi cercate di responsabilizzarvi, di fare scelte adeguate per il vostro ed il bene dei vostri figli, cercate di essere liberi nelle scelte e non farvi condizionare da ciò che leggete o sentite nelle riviste e nelle trasmissioni mainstreaming, non sempre i consigli che vengono forniti sono buoni e soprattutto disinteressati. Abbiate coraggio anche di sbagliare, ma con la vostra testa, i nostri bambini non hanno bisogno di genitori perfetti ma di genitori pensanti che sappiano dare l’esempio.



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