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Sensibilità al glutine: “come quando e perché”

Sensibilità al glutine: “come quando e perché”

Il glutine è composto da due proteine: gliadina e glutenina, ed è largamente utilizzato in tutti i prodotti industriali per le sue proprietà “addensanti”. Ha però caratteristiche “collose” che rendono inefficace per l’essere umano l’assorbimento e la scomposizione dei nutrienti.
E questo in tutti, nessuno escluso. Poi, se ce la vogliamo raccontare, è un’altra storia…

Gluten sensibility

Il glutine ha ripercussioni negative su tutti. E questo vale proprio per tutti “tutti”, non solo per chi è celiaco o soffre di gluten sensibility – disturbo che ci si porta appresso per tutta la vita, con problematiche non solo a livello intestinale, ma anche di cute e membrane.

Il glutine smantella le giunture strette dell’intestino facendo passare oltre la barriera sostanza tossiche: è proprio così che si attiva il sistema immunitario e si scatenano le malattie autoimmuni.
E la sensibilità al glutine deriva proprio da una risposta del sistema immunitario. Quindi chi soffre di celiachia o di sensibilità al glutine, ha sicuramente danni maggiori, soprattutto nel lungo termine, dato che spesso e volentieri – in caso di Gluten sensibility – la risposta immunitaria lavora in maniera silente per anni.
Quando si innesca la cascata infiammatoria, si manifesta un rilascio anomalo di dannose citochine – che tra l’altro hanno un ruolo chiave nelle malattie degenerative.
Quindi il glutine, oltre che a livello intestinale, arreca danni anche al cervello, con tutte le conseguenze del caso.

Una risposta immunitaria provoca infiammazione, che come sappiamo bene è la base di tutte le patologie dell’era moderna: diabete, sindrome metabolica, coronopatie, Alzheimer, Parkinson, malattie autoimmuni.
L’infiammazione deriva dallo stress ossidativo, che è un po’ una sorta di deterioramento delle nostre cellule. Nonostante sia in qualche modo fisiologico, e faccia parte del decorso della nostra vita, si può prevenire e quindi rallentare.
Ecco perché, se elimini il glutine dalla tua tavola, aiuti il tuo corpo a funzionare meglio, e ad invecchiare più lentamente;)

Alimentazione dei nostri antenati e alimentazione moderna

È bene ricordare che la nostra struttura genetica e il nostro apparato gastrointestinale non sono cambiati rispetto ai nostri antenati cacciatori/raccoglitori. Tuttavia il modo di alimentarci, con l’avvento dell’agricoltura… si.
E questo spiega la correlazione tra agricoltura e malattie moderne, prima pressoché inesistenti. Si morva d’altro, non di certo per diabete, ictus e infarti!
Negli ultimi 50 anni poi, l’agricoltura ha permesso di coltivare cereali con una quantità di glutine con ben il 60% in più rispetto a quello presente nel grano che consumavano i nostri nonni.
Quindi è un dato di fatto che il tipo di grano è diverso. Se una volta si potevano annoverare tra gli alimenti sani anche i cereali, magari integrali, più nobili perché ricchi di germe di grano – quello che per intenderci con la raffinazione viene lavato completamente – oggi non è più così.

Oggi quello che finisce sulle nostre tavole è un surrogato del grano, senza nessun valore nutrizionale apprezzabile: e per di più con valori di gliadina altissimi rispetto agli altri nutrienti. Ecco perché si può benissimo vivere senza cereali con glutine! Di sicuro non si rischia di incappare in carenze nutrizionali, anzi!

Il glutine si scompone nello stomaco in polipeptidi – esorfine – che sono in grado di attraversare la barriera ematoencefalica: si legano a particolari recettori producendo un insolito stato di euforia. Che innesca una vera e propria dipendenza, dato che il recettore imputato è lo stesso degli oppiacei.
Quindi non solo zuccheri, nicotina e alcool. Anche tutti i prodotti contenenti glutine creano dipendenza.

Alternative al glutine

Se proprio non ve la sentite di calcare le orme dei nostri antenati cacciatori /raccoglitori e non volete rinunciare ai cereali in toto, ecco le alternative al grano, che si possono inserire tranquillamente… a patto di abbinarle correttamente agli altri macronutrienti.
Ecco l’elenco dei migliori:

 

  • Miglio
  • Amaranto
  • Grano saraceno
  • Quinoa
  • Teff
  • Tapioca
  • Riso




 

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