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Il digiuno e il suo potere curativo

Il digiuno e il suo potere curativo

Già Ippocrate e Paracelso ne lodavano gli innumerevoli benefici, e oggi anche la ricerca scientifica definisce il digiuno una pratica salutistica e di guarigione. A patto che sia controllato e personalizzato, e tenga quindi conto di diversi fattori quali costituzione, presenza o meno di patologie, stress e ritmi di vita.

Abbiamo chiesto al Dott. Alberto Fiorentin quali sono i benefici di questa pratica e quali le controindicazioni, giusto per far chiarezza su un tema controverso che, se trattato superficialmente, rischia di arrecare solo danni al nostro organismo.

Il digiuno può cambiare la tua vita

Il digiuno fa aumentare il livello delle sirtuine, strutture proteiche che sono coinvolte in svariati processi tra cui invecchiamento e dimagrimento
Digiunare anche per solo qualche giorno ci aiuta a rigenerare tutto il sistema immunitario: induce infatti le cellule staminali a creare nuovi globuli bianchi, e quando il sistema è seriamente compromesso da chemioterapia o invecchiamento, cicli di digiuno si rivelano un valido supporto per distruggere le vecchie cellule.
Alcuni studi hanno dimostrato che la dieta Mima digiuno regola la secrezione del GH, ormone che stimola la scissione del grasso e la crescita muscolare, delle cartilagini e del collagene. Ha effetto anabolico sul muscolo e lipolitico sul grasso.


Dott.Fiorentin, quando è utile il digiuno?

La pratica del digiuno terapeutico era diffusa ovunque nel mondo antico: dall’India all’Egitto, passando per il Medio Oriente e i paesi Arabi. Si digiunava al fine di ottenere più efficienza mentale e fisica. E siccome sappiamo bene che l’organismo ha una sua intelligenza naturale, viene da se che le prime riserve ad essere intaccate con il digiuno sono proprio i depositi “poco sani”, ovvero quelle stesse sostanze tossiche che procurano patologie di varia natura.
Può essere molto utile per consentire al corpo di disintossicarsi, per attivare i processi di dimagrimento e anti-Aging. È consigliato nei cambi di stagione, se questi si accompagnano a maldigestione, fiacchezza o altri sintomi di debolezza, e in genere quando ci si sente appensantiti, scarichi o al contrario eccessivamente nervosi. In tutti questi casi anche solo una giornata di semi digiuno potrà farvi assaporare una sensazione interna di pace non provata da tempo.

In cosa consiste il digiuno terapeutico?

Il digiuno terapeutico consiste nell’introdurre solamente acqua o tisane per 24-48 ore, attivando la glicogenolisi epatica. Inibisce la glicogenosintesi – produzione di scorte di zucchero sotto forma di glicogeno – e stimola la glucogenesi – produzione di glucosio. Il Glucacone, ormone prodotto dalle cellule del pancreas che consente di mantenere stabili i valori della glicemia. Quando le riserve di glicogeno sono ridotte “all’osso” il corpo inizia a bruciare tessuto adiposo, producendo chetoni, che sono potenzialmente tossici se non smaltiti dall’organismo, ma hanno anche effetti benefici. Ecco perché è fondamentale che il digiuno sia preceduto sempre dalla pulizia degli organi emuntori – fegato e intestino: per evitare che tutte le tossine rilasciate dal corpo rimangano in circolo e non vengano smaltite correttamente. I chetoni riducono al minimo la sensazione di fame: meno cibo si introduce, meno si tende ad avere fame.
Con il digiuno il tratto gastrointestinale è lasciato totalmente a riposo, e dopo la prima fase si può iniziare a introdurre qualche succo vegetale per ridurre lo stato di chetosi. Va ricordato che questa pratica si esegue solo in centri specializzati e sotto stretto monitoraggio medico. Non è possibile improvvisare e seguire da soli a casa una pratica così delicata.

Quando invece è controindicato?

È sicuramente controindicato quando non vi sono i presupposti che permettono di praticarlo in totale sicurezza. Ad esempio non è indicato per coloro che sono sotto stress, che hanno valori di cortisolo molto alti, un assetto endocrino sfasato o quando semplicemente i ritmi di vita non permettono di potersene stare tranquillamente a casa a riposo. Deve essere sempre supervisionato da un medico competente, e controllato nel tempo.

Non siete convinti?

Niente paura, non è necessario digiunare per giorni per migliorare il proprio profilo lipidico e il proprio stato energetico! Basta ricordarci che spesso mangiamo solo per abitudine: dovremmo invece imparare ad ascoltare di più i segnali che il nostro corpo ci manda, e riuscire ad interpretarli correttamente. Iniziando con l’individuare gli alimenti corretti per noi, e comprendere una volta per tutti che il nostro corpo ha dei limiti, e prima o poi – ma sempre – ci presenta il conto, spesso salato. Le vecchie regole d’oro di mangiar di tutto un po’ e alzarsi da tavola con non più di 2/3 dello stomaco pieno basteranno: sono accortezze che chiunque può adoperare!

 

 

***Questo articolo fa parte di una serie di articoli scritti durante i miei studi personali all’interno del percorso di formazione per diventare Lifestyle&Biohacking Coach, con specializzazione in Alimentazione e Salute.***
Monica Montanaro

 
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