Now Reading
Caffè, tra polifenoli e micotossine: come orientarsi?

Caffè, tra polifenoli e micotossine: come orientarsi?

Le micotossine sono sostanze dannose prodotte dalle muffe, sono potenzialmente pericolose e dannosissime per la salute dei nostri mitocondri, e ahimè sono presenti anche nel tanto amato caffè.  Cosa sono le muffe? Le muffe sono piccoli funghi che possono crescere sulle colture – come ad esempio quelle dei cereali e dei chicchi di caffè – qualora la loro conservazione avvenga in modo improprio. E perché sono così dannose? Sono potenzialmente pericolose perché possono causare cancro e mutazioni genetiche, nonché portare disturbi a livello estrogenico, gastrointestinale e renale. E, ovviamente, danneggiando i mitocondri, importantissimi per permettere alle cellule di svolgere tutte le loro funzioni al meglio, alla lunga provocano la cosiddetta sindrome da affaticamento cronico. E oggi come oggi a causa degli interferenti endocrini – e dell’infiammazione a essi correlata – abbiamo bisogno dal 50 al 100% di energia in più per liberarci di tutte le tossine che circolano nel nostro corpo e ci indeboliscono proprio perché minano la funzionalità mitocondriale. Ecco perché è opportuno soprattutto in termini di “alimentazione” fare le scelte giuste, con consapevolezza.

La qualità del caffè

Ed ecco perché anche la scelta del caffè deve essere consapevole;) Infatti per beneficiare dei polifenolipotenti antiossidanti presenti in grande quantità nel caffè, dobbiamo assicurarci che la qualità sia davvero ottima. Anche perché i polifenoli che troviamo nel caffè, nei mirtilli, nel cioccolato e nell’uva, sono vero e proprio concime per i nostri neuroni. Il caffè in particolare, contiene un tipo di polifenolo molto interessante: l’acido clorogenico, che riduce l’infiammazione cronica e migliora le facoltà cognitive. Non a caso caffè e L-Teanina sono considerate due sostanze nootropiche che, se assunte insieme, diventano una vera e propria tecnica di biohacking in grado di supportare attenzione e focus mentale. Un altro aspetto molto interessante del caffè è che la caffeina aiuta a bruciare i grassi – così come l’epigallocatechina contenuta nel the verde. Quindi un altro ottimo motivo per non rinunciare del tutto a questa bevanda, e scegliere in maniera consapevole la qualità migliore!

Come scegliere il caffè 

Per scegliere in sicurezza e con consapevolezza innanzitutto è bene sapere che le micotossine si formano dalla fermentazione incontrollata, e l’industria del caffè, per risparmiare, è solita raccogliere le bacche e lasciarle un paio di giorni in ammollo per ammorbidire quella che è la polpa intorno al seme. E la successiva tostatura non risolve nulla: elimina la muffa ma non l’Ota, che inibisce la produzione di energia. Quindi è fondamentale scegliere un caffè ottenuto senza fermentazione. E conservato correttamente. Ecco perché la dicitura “biologico” non è abbastanza. I chicchi devono poi preferibilmente provenire dallo stesso posto: evita le miscele e preferisci la qualità proveniente dall’America centrale – e che sia cresciuta ad una determinata altitudine.

Le micotossine

Dato che le tossine – comprese le micotossine – sono ovunque, e per cui è impossibile evitarle completamente, è bene conoscerle e capirne i pericoli associati. Esistono diversi tipi di micotossine, tuttavia quelle che influenzano direttamente e maggiormente le coltivazioni di caffè sono l’aflatossina B1 e l’ocratossina A. L’aflatossina B1 è un noto cancerogeno, ed è stato dimostrato che può avere vari effetti nocivi. Sull’ocratossina A sono stati condotti pochi studi, ma si ritiene che sia, oltre che cancerogena, anche molto dannosa per cervello e reni. In genere, per ridurre al massimo l’esposizione alle micotossine nel caffè e in altri alimenti, si consiglia di acquistare prodotti di qualità.

Caffè decaffeinato

Il tasso di micotossine tende a essere più elevato nel caffè decaffeinato poiché la caffeina inibisce la crescita delle muffe. Quindi… Deca? No grazie!
© 2024 SMAZING - ALL RIGHTS RESERVED.