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Quando a spingerci a mangiare sono le emozioni

Quando a spingerci a mangiare sono le emozioni

Non sempre si mangia per vera fame e quasi mai ci si ferma quando si è sazi. Spesso e volentieri si mangia per altri motivi: presenza e disponibilità del cibo, perché siamo in compagnia e gli altri mangiano. Molto più spesso invece, ci si ritrova a mangiare per placare tensione, ansia o semplicemente si mangia per noia. Ecco quindi che per lo più sono le nostre emozioni a gestire e guidare la “fame”. Fame che diventa non più un qualcosa di fisiologico, bensì una “compensazione” che ci porta a scappare ed evitare 3 semplici domande… “Come sto?” “Perché sto così?” e soprattutto….. “Cosa posso fare per stare meglio?” Siamo abituati in maniera totalmente inconsapevole a “tamponare” i nostri malesseri – di qualsiasi natura – con il cibo, semplicemente perché ci siamo “abituati” così: abbiamo addestrato il nostro inconscio e la nostra mente con il modello che “mangiare ci fa sentire meglio”. E il corpo risponde. Il corpo, questa macchina meravigliosamente complessa che ci rimanda ogni dettaglio ed ogni sfumatura. Il corpo che ci dice come mente e cuore stanno. Il corpo ha reazioni e cambiamenti differenti in base alle emozioni: ogni emozione ha anche sfumature fisiologiche tipiche che esprimono proprio “con il corpo e attraverso il corpo che cosa sentiamo nel corpo”. Meraviglioso vero? E ancora più meraviglioso aprirsi alla consapevolezza di tutto quello che possiamo essere in grado di gestire e creare con la padronanza corretta delle nostre emozioni… Il primo strumento alla base della “consapevolezza alimentare” è semplice, tanto quanto efficace: utile ad ascoltarci e capirci, il diario alimentare è indispensabile, soprattutto all’inizio. Per monitorare e prendere consapevolezza di quanto, cosa, come mangiamo. Annotare sensazioni ed emozioni che accompagnano i nostri pasti o spuntini è oltremodo utile perché ci dà chiara indicazione di come e cosa ci muove. Solo attraverso un’osservazione attenta e sistematica, portata avanti almeno per qualche settimana, possiamo diventare più consapevoli del nostro comportamento alimentare “reale”. Molto spesso infatti pensiamo di mangiare bene, sano, nella giusta misura… Ma… Potremmo rimanere sorpresi, dopo solo qualche giorno di monitoraggio, di quanto siamo distanti dall’avere un equilibrato e sano rapporto con il cibo nel momento in cui non siamo realmente “consapevoli”. E nel momento in cui siamo consapevoli che a spingerci a mangiare sono le emozioni… un’altra strategia utile è chiederci “cosa” determina queste emozioni che ci spingono a mangiare senza un reale senso di fame. E provare a gestire questo “cosa” diversamente… e correttamente. E ricordiamoci: le nostre emozioni sono lì per insegnarci sempre qualcosa, nel bene e nel male! Il primo passo è comunque sempre riconoscere noi stessi e chi abita in noi. Il nostro corpo è la casa del nostro Spirito, certo… tuttavia è anche e soprattutto la casa di Dio. Creare ordine interiore perché il nostro corpo possa essere una casa accogliente: come? Prendendoci cura del nostro corpo. E questo presuppone come prima cosa l’avere un’alimentazione consapevole. E solo partendo da un corretto riconoscimento delle emozioni possiamo mantenere il nostro corpo e la nostra mente puliti e armonici. A chi diamo la possibilità di entrare? Alle sensazioni di frustrazione, noia e dolore… o alla gioia e all’amore che ci permettono di creare cose meravigliose per noi e gli altri? Fermiamoci e poniamoci questa semplice domanda ogni tanto… Ascoltiamoci e osserviamoci. Iniziamo a coltivare emozioni e interessi positivi e costruttivi. Permettiamoci che il cibo sia un’esperienza meravigliosa e nutriente, e non un semplice “colmare un vuoto”. Modifichiamo i comportamenti sbagliati che si sono ormai trasformati in abitudini non funzionali al nostro benessere – fisico emotivo e mentale! Creiamo nuovi modelli. Ogni giorno. Indipendentemente da quali siano i modelli che abbiamo avuto o subito sino ad ora. Chiediamoci che modelli abbiamo avuto sin da piccoli… e quali modelli “negativi” abbiamo ora attorno a noi. Riconosciamoli, e modifichiamoli. Step by step. Scegliamo modelli sani e positivi che ci possano portarci a mangiare in modo sano e salutare sempre, non una o due volte all’anno! Riempiamoci con emozioni positive. Facciamo progetti, diamoci degli obiettivi… siamo noi gli unici responsabili della nostra vita e delle nostre emozioni, perché da noi dipende come scegliamo di reagire a situazioni e persone. Non conta quali o quante cose positive o negative ci accadono: ma come noi scegliamo di reagire ad ognuna. E anche qui sta la magia dell’essere co-creatori. Ogni giorno. Ogni istante. In ogni vita.
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