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Natural Bodybuilding, come costruire “il” corpo: intervista a Chiara Elifani

Natural Bodybuilding, come costruire “il” corpo: intervista a Chiara Elifani

L’arte del Natural bodybuilding ha sì come obiettivo lo sviluppo muscolare, ma in maniera del tutto naturale. “Natural” bodybuilding, appunto.
E per costruire ad arte un corpo non è mai troppo tardi: ce lo spiega Chiara Elifani, Master Trainer che segue molti atleti – e non.

Chiara Elifani è Maestro dello Sport, Tecnico sportivo, preparatore atletico, personal trainer, docente e Formatore accreditato.
Specializzata in allenamento femminile, si occuopa di Bodybuilding e fitness, ma anche della preparazione ed integrazione sportiva negli sports a 360°.

 

Chiara, ci spieghi brevemente qual è la differenza tra Bodybuilding “natural” e “classico”?

Il Bodybuilding, concettualmente parlando è Uno: uno dal punto di vista attitudinale, stile di vita, come passione, nonché tecnico-pratico. La differenza essenziale è la capacità Prestativa, ovviamente amplificata da fattori esogeni, e il risultato estetico finale in termini di sviluppo muscolare – e altri parametri qualitativi. Facciamo tuttavia sempre attenzione a giudicare con occhio critico dall’esterno…. Vi sono bodybuilders natural Fenomeni, come bodybuilders “Users” a basso potenziale, come sempre quindi la Genetica personale ha un grande peso in questo senso.

Estetica e prestazioni: quali sono le peculiarità del “natural Bodybuilding”?

L’ “Estetica della Prestazione” è esattamente ciò che viene ricercato nell BB, sia esso natural o meno. Non si cerca una qualità Prestativa quindi – il gesto atletico richiesto ad una disciplina specifica – ma appunto la Costruzione del Corpo nella massima armonia in riferimento ai canoni classici della Grecia antica. Grecia antica che è anche costruzione dell’Essere, fortificazione della propria personalità… Le incursioni “narcisistiche ” di taluni individui sono Derive… E non rappresentano il leit motiv di chi pratica questa Disciplina seriamente.



Che ruolo gioca l’alimentazione nel Natural Bodybuilding?

Direi fondamentale. Soprattutto nel bodybuilding natural, dove non vi è nessun “aiuto” esogeno a poter anche solo parzialmente ovviare ad eventuali errori. L’alimentazione è ferrea, pulita, costante. Tutto l’anno, ma a maggior ragione nelle fasi di definizione muscolare. I cibi da privilegiare dovrebbero essere quanto più possibile vicino alla “terra”: il meno manipolati possibile, integri di tutte le proprietà nutritive. All’insegna appunto del sapersi Nutrire perché non manchino elementi preziosi non solo alla crescita e mantenimento muscolare, ma anche alla preservazione di uno stato di salute ed efficienza organica globale, nel lungo periodo soprattutto.



Allenamento, alimentazione, testa: in che percentuale?

Direi in primis Testa: senza questa non si inizia, non si continua, non si conclude, non si ha la forza di volontà per perseguire un percorso che non richiede fretta ma che è fatta anche di rinunce spesso, nonostante la passione. Metterei poi alimentazione ed allenamento a pari merito, 50 e 50: senza allenamenti intensi e costanti i risultati non arrivano – o li si limitano fortemente. Senza un’alimentazione adeguata non “si cresce”, o non non si attua una ricomposizione corporea ben fatta. È un errore sottovalutare l’alimentazione tanto quanto l’allenamento. Ma senza la Testa, non si va lontano.



C’è un’età “migliore” per cambiare e costruire un corpo nuovo? 

Per il bodybuilding non è mai troppo tardi: a differenza di altri sports, le cui prestazionalita’ impongono un declino e un arresto, i benefici di un Bodybuilding intelligente e personalizzato portano a poterlo praticare fino a ben oltre la terza età. Ovviamente non sarà più volto alla Prestazionalita’ ma alla salute, al rafforzamento osteo-articolare, al prevenire l’osteoporosi, a costruire e preservare massa muscolare, a mantenere le sinapsi attive.

 

Può essere corretto sostenere che il Natural Bodybuilding, includendo alimentazione e attenzione alla salute, segue un “approccio olistico”?

Assolutamente sì, ribadendo che è sempre un sistema di approccio “multifattoriale” quello vincente, che vede movimento, alimentazione, integrazione e stile di vita, nonché la personalizzazione, l’elisir di lunga vita in Salute


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