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Essere Donna e mamma: intervista a Federica Cappelletti

Essere Donna e mamma: intervista a Federica Cappelletti

Essere mamma è meraviglioso, per questo abbiamo fatto alcune domande a Federica Cappelletti – giornalista medico scientifica, ma soprattutto mamma – perchè pensiamo sia davvero molto “smazing”, e le condividiamo con voi, mamme e donne alle prese con questo ruolo gratificante ma anche molto faticoso!

Credi nello sharing e nella non competizione tra donne? Le donne quando si uniscono hanno una forza incredibile, ma non è facile “fare gruppo”. Come mai secondo te?

Credo nello sharing, come condivisione, e nella possibilità delle donne di fare gruppo e di avere, appunto solo in sinergia, molta più potenzialità di successo nel fare le cose. Ma, e dico purtroppo, non è facile fare gruppo al femminile perché c’è ancora troppa competizione. Spesso, anche inutile. Se non addirittura dannosa!

Come mamma e donna, quanto è difficile riuscire ad essere multitasking e gestire al meglio famiglia e realizzazione personale? 

Sono stata donna prima di essere mamma e ho avuto la possibilità di realizzarmi personalmente e professionalmente(come giornalista e scrittrice). Poi sono arrivate le mie splendide creature e per qualche anno sono stata solo una mamma, mettendo da parte le mie velleità di carriera (peraltro già ampiamente collaudata e con molti successi ottenuti). Ed ho scoperto che fare la mamma è un ruolo bellissimo, anche se a volte pesante. Gratificante ma faticoso. E’ un impegno a tempo pieno che ti toglie un po’ della tua identità, che diventa condivisa con quella dei tuoi figli e della tua famiglia. Ora, dopo anni di rodaggio, riesco finalmente a conciliare il ruolo di madre con quello di professionista. E sono soddisfatta di quello che grazie alle mie ragazze sono diventata: una donna più attenta, meno fragile, sicuramente più efficiente. Resta la convinzione, sperimentata, che gestire contemporaneamente e al meglio lavoro e famiglia non è affatto facile. Ci vuole forza fisica e mentale, ci vuole convinzione. Servono nervi saldi e capacità di adattamento. Ogni tanto, però, arriva il crollo!

La tua giornata tipo…

Sveglia alle 6 per preparare colazioni alle bambine e caffè per me e mio marito, vestizione mia e delle ragazze, partenza per la scuola (elementare la grande, materna la piccola). E poi lavoro, da casa tramite pc, o in giro per appuntamenti (anche per l’Italia e per il mondo). Poi spesa, pranzi, attività con le bambine, scrittura a tutte le ore del giorno e della notte. Mai riposo. Solo quando tutti dormono, gatto e cane compresi.

Donne e maternità: quanto e cosa cambia…

Cambia tanto. Prima metti l’io al primo posto, poi solo loro. E’ come fare un brusco passo indietro, al quale ci si deve adattare. Ma ne vale la pena… E lo dico da donna che in piena carriera ha scelto di mollare tutto e fare la mamma… per poi riprendere ma solo quando le bambine sono diventate autonome. Lo rifarei mille volte.

Mamme felici: il segreto dell’equilibrio perfetto tra l’essere mamma e l’essere donna e compagna

Non è facile trovare un equilibrio tra l’essere donna e l’essere compagna. Prima dell’arrivo dei figli si è sicuramente più spensierate, smaliziate, audaci. Ma i figli arrivano a stravolgere un rapporto fatto di due persone, diventando il perno di tutto. Il primo pensiero del mattino e l’ultimo della sera. E per un po’ si perde addirittura l’intimità della coppia, per poi ritrovarla mano a mano che ci si abitua al nuovo ménage familiare…

Cosa ne pensi da madre e da giornalista, dopo l’ennesima tragedia che ha avuto come vittima una giovanissima per mano di un coetaneo con disturbi borderline, del fatto che in Italia le famiglie non sono assolutamente assistite dalle autorità giudiziarie per poter contenere i ragazzi che soffrono di questi disturbi?

Penso che sia disgustoso. Non posso nemmeno immaginare la sofferenza di questa ragazza uccisa, nel fiore dei suoi anni, da un coetaneo che diceva di amarla. Non posso pensare al dolore della sua mamma che è stata offesa due volte: come madre, appunto, e come donna. Vorrei solo che le istituzioni si rendessero conto che è ora di alzare la guardia e fare qualcosa di concreto per sostenere queste famiglie di ragazzi con disturbi psichici, queste donne perseguitate e percosse e queste vittime di violenze domestiche. Facciamo squadra e mettiamoci tutti e tutte al servizio della giustizia.

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