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Fame emotiva? Impara a mangiare consapevolmente!

Fame emotiva? Impara a mangiare consapevolmente!

C’è una grande differenza tra mangiare e mangiare consapevolmente. Una differenza che non implica rinunce bensì scelte. Scegliere un alimento piuttosto che un altro. Scegliere di mangiare per vera fame o mangiare per gola. Ma scegliere. Ed esserne consapevoli fino in fondo. Fino a qualche anno fa, per quanto il mio stile di vita e le mie abitudini alimentari fossero qualitativamente migliori rispetto alla norma, non ero forse realmente consapevole e in ascolto. Dei bisogni reali del mio corpo e degli impulsi esterni che – soprattutto inconsciamente – spesso e volentieri riportano a galla emozioni e conseguente perdita di controllo.

Emozioni e cibo

Che piaccia o no, il cibo è strettamente legato alle emozioni: spesso e volentieri è un nutrirsi di qualcos’altro. Ma non è un ragionamento scontato, e la dinamica difficilmente ci è chiara sin da subito. Personalmente mi è servito un percorso personale di prove ed errori. Un percorso attraverso le sfaccettature delle emozioni legate alle abitudini – consce o inconsce – alimentari. La leva motivazionale non era legata ad una necessità di perdere peso, piuttosto alla voglia di approfondire alcune tematiche che ritengo necessarie per la mia salute. Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi sei anni è proprio che il primo aspetto che dobbiamo curare se abbiamo a cuore la nostra salute, è l’alimentazione. Senza se e senza ma. A volte le patologie che ci investono come fulmini a ciel sereno si rivelano in realtà grandi opportunità per cambiare. Cambiare radicalmente e aprire gli occhi. È opportuno analizzare tutte le pessime abitudini che legano, anche e soprattutto socialmente, il nostro rapporto con il cibo. Frustrazione, dolore, noia, stanchezza. Tanti sono gli stati d’animo e le emozioni che influiscono direttamente sull’approccio al cibo. Ecco perché è utile come prima cosa riconoscere lo stato emotivo in cui ci troviamo, per capire a cosa stiamo rispondendo e come. Troppo spesso il cibo diventa pretesto e risposta ad un bisogno emotivo, e non il bisogno reale di sfamare il nostro corpo.

Scegliere rende liberi

Grazie al mio percorso personale fatto di prove, errori e tanto studio, ho capito realmente come distinguere dove arriva la fame, e dove invece le mie emozioni. Non sempre è facile – anzi! – ma raggiungere quanto meno la consapevolezza di quello che si mangia e perché è il primo passo verso la felicità. E non sto esagerando. È una felicità che sa di libertà, perché poi viene naturale sradicare le vecchie abitudini – sbagliate e nocive – e raggiungere un benessere reale a 360°. L’approfondimento del lato emotivo è fondamentale: essere consapevoli che con una corretta alimentazione preserviamo la nostra salute e le rinunce non sono semplici rinunce ma vere e proprie scelte. Scelte dettate da una consapevolezza profonda che porta alla distinzione tra senso del piacere e senso di frustrazione. Certo, il bello – e difficile – arriva dopo: mantenere i risultati e assodare uno stile di vita che si sta rivelando corretto per noi e la nostra salute. Ma già iniziare è tanto: ci porta a sentirci forti, liberi e felici. E tu, come ti senti? Ti sei mai fermato a pensare perché e come mangi?
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