Agricoltura biodinamica? Sì, grazie!



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Agricoltura biologica? Eh, dipende… Sicuramente meglio un’agricoltura in maggiore equilibrio con l’ecosistema terrestre. E questo è prorpio il concetto su cui si basa l’Agricoltura biodinamica.
Abbiamo intervistato Erika Rodeghiero, titolare di un’azienda agricola sull’Altopiano di Asiago, per capire meglio le caratteristiche – e i benefici diretti – di questo tipo di agricoltura.
Buono, sano, biodinamico!
Com epossiamo ottenere prodotti davvero salutari? Semplice! Dobbiamo accrescere e mantenere la fertilità della Terra attraverso la cura del suo fattore fondamentale: l’Hummus.
L’Agricoltura Biodinamica è una metodologia agricola fondata su solide conoscenze scientifiche, anziché su accidentali constatazioni tecnologiche.
Ed è proprio per questo che ha elaborato procedimenti produttivi del tutto innovativi rispetto a qualsiasi pratica agricola. E risolto il problema derivante dal grande apporto di concimi azotati e di pesticidi – che hanno determinato un danno ambientale dai costi non previsti e ancora difficilmente quantificabili.
Da dove nasce l’agricoltura biodinamica?
Erika, titolare azienda agricola:
“L’agricoltura biodinamica è stata inventata da Rudolf Steiner al fine di salvaguardare la salute della terra e il mantenimento/accrescimento della fertilità per migliorare la qualità degli alimenti destinati a nutrire l’uomo. Una bella realtà che fa biodionamico è la scuola steineriana a Zugliano La corte dei mestieri. Insegnano ai bambini sin da piccoli come mangiare bene e soprattutto come scegliere gli alimenti più idonei alla loro salute.”
Caratteristiche
Cosa caratterizza l’agricoltura biodinamica?
Intanto l’uso dei preparati biodinamici di qualità insieme a lavorazioni e operazioni agricole fatte con cura.
Poi una particolare attenzione per gli equilibri delicati del mondo microbico, di quello degli insetti, animali, e infine di quello della flora.
Tutto si fonda, come già detto, sul processo fondamentale dell’humus. Humus come status nascendi (come sostiene A.Podolinsky, guru dell’agricoltura biodinamica).
Erika, titolare azienda agricola:
“L’agricoltura biodinamica guarda il ciclo biologico naturale del prodotto. E pone l’attenzione sul ciclo lunare. Mentre nel metodo tradizionale la Luna non viene minimamente calcolata, nell’agricoltura biodinamica conta molto. È fondamentale.
Ci sono alcune verdure che si seminano in luna calante e altre in crescente; altre, come ad esempio la cicoria, vanno tagliate in luna crescente per avere così il tempo di rifiorire più velocemente. È lo stesso identico procedimento che da sempre conosciamo per capelli e unghie.
Un’altra cosa molto importante: usiamo alcuni tipi di fiori che hanno la stessa funzione dei pesticidi. Per lo più piante officinali – timo, maggiorana, salvia – che con il loro profumo scacciano insetti: vengono piantati insieme alle verdure e sono un vero e proprio deterrente.
Anche le lumache sono un grosso problema: quelle rosse senza guscio sono terribili, soprattutto qui sull’Altopiano. Al posto dei classici veleni, abbiamo messo le oche, che non mangiano le verdure ma mangiano le lumache.
Nel dinamico tutto ha una funzione. Praticamente è l’orto di una volta, quello che facevano le nostre nonne.
È quindi semplicemente un ritorno alle origini.
Ed esattamente come facevano le nostre nonne, per salvaguardare il terreno non mettiamo due tuberi vicini, ma si opta per piantare – ad esempio – una patata vicino ad una pianta a foglie larghe. Solo così si dà la possibilità al tubero e alla piante di scambiarsi i sali minerali attraverso il terreno. E trovarne miglior giovamento.
Un’altra differenza tra l’agricoltura tradizionale e quella biodinamica è la scelta di cosa piantare e come. Nell’agricoltura tradizionale troviamo un intero campo seminato/coltivato con un’unica tipologia di prodotto. Nella filosofia biodinamica troviamo invece tante piante. Perché? Perché altrimenti il terreno si indebolirebbe, e perché ogni pianta ha bisogno di un terreno con un’acidità diversa.”
Il mio orto biodinamico: curiosità
Vuoi cimentarti anche tu nella realizzazione di un orto biodinamico?
Ecco qualche dritta legata alle semine, in base ovviamente ai cicli lunari, e qualche curiosità.
Luna calante
Semina: insalata, cicoria, finocchio, cipolla, cetriolo, porro, prezzemolo, cardo, pomodoro.
Trapianti: aglio, scalogno, cipolle, patate.
Primo quarto crescente
Semina: cereali, ortaggi da frutto e da foglia – ma non lattuga e spinaci.
Raccolta: erbe officinali, fagioli, piselli, pomodori, peperoni, cetrioli, zucchine, carote.
Luna crescente
Semina: fagioli, piselli, sedano, cavoli
Curiosità
Le patate vanno seminate vicino all’aglio perché l’odore di quest’ultimo scaccia alcuni parassiti che altrimenti andrebbero ad intaccare i tuberi.
L’ortica dona al terreno importanti dosi di minerali: fate in modo che sia sempre presente nel vostro orto!
Il pomodoro è una pianta che favorisce la crescita del sedano, quindi fate in modo di piantare queste due piante sempre vicine!
È fondamentale la rotazione delle colture – tecnica usata molto negli anni passati – perché ogni pianta assorbe dal terreno particolari sostanze come il ferro e il magnesio: ruotandole si reintegrano i vari sali minerali.
Perché scegliere biodinamico?
Perché quindi scegliere biodinamico, laddove possibile?
Erika, titolare azienda agricola:
“Bisogna crederci. Sposare l’agricoltura biodinamica è una scelta filosofica. Un’azienda nasce biodinamica, in primis per la voglia di mangiare sano e poi per poter dare agli altri qualcosa di sano. Senza contare che così scegliendo/facendo riusciamo a fare del bene anche all’ambiente circostante.
Il problema è che ultimamente si parla tanto di biologico, e per quest’ultimo ci sono anche molti finanziamenti. Ma non per l’agricoltura biodinamica. Questo è un limite che va superato. Come il fatto di privilegiare il nostro Made in Italy, i prodotti italiani.
Mangiare italiano, imparare a leggere le etichette. Perché? Perché se non altro in Italia ci sono controlli e filiere, che in qualche modo ci salvaguardano.
E poi ci vuole coerenza, unita a più consapevolezza.
La cosa migliore sarebbe riuscire ad acquistare nei mercatini dal produttore al consumatore. E alimenti di stagione. Dovremmo imparare a mangiare di nuovo i prodotti di stagione, esattamente come facevano i nostri nonni. E i ristoratori dovrebbero fare altrettanto, proponendo solo menù di stagione.
Una volta non avevano metodi di conservazione e mangiavano solo di stagione. È necessario ritornare alle origini: meno cose e fatte nella maniera più semplice possibile. Un orto vario e la semina in base alle stagioni – giusto per avere ogni stagione qualcosa da raccogliere.
L’agricoltura biodinamica è un ritornare alle origini.
Che poi, nessuno vorrebbe strafare nell’uso di pesticidi, perché hanno un costo, ma è il mercato stesso che porta a farne uso: se non vedi una mela bella non la compri.
Dovrebbe cambiare la mentalità del consumatore. Guardare meno alla quantità e più alla qualità.”
Raccogliamo la sfida?
Proviamo a prestare maggiore attenzione a quello che finisce sulla nostra tavola, e magari cerchiamo di ritagliarci del tempo da dedicare alla ricerca di alimenti buoni, sani e genuini.
Un esempio? In ogni città c’è almeno un mercatino dal produttore al consumatore: individuiamolo e iniziamo ad acquistare lì. Ne guadagneremo in salute e faremo del bene alla nostra economia locale!
E per concludere in bellezza, ecco per voi una ricetta Smazing facile e veloce da sperimentare subito con le vostre verdure – possibilmente biodinamiche!
Buon appetito!