Rebirthing: il respiro dell’anima rilassato ma intenso e “consapevole”
Tips for Spiritual Soul
Sono stata “invitata” a provare il “respiro circolare” -Rebirthing- e sinceramente non sapevo di cosa si trattasse, pur avendo dimestichezza con altre tecniche di respiro utili ad entrare in stato profondo e meditativo. E non avevo nemmeno aspettative: mi sono semplicemente affidata al “sentire” corretta “questa proposta” per me, in “questo momento”. E a volte è proprio l’affidarsi che si rivela la scelta più corretta e vincente.
È stata un’esperienza interessante, difficile da spiegare: lasciare questo piano ed entrare in “altro” solo attraverso il semplice respiro e spegnendo completamente la mente, mi ha dato accesso ad immagini e ricordi del subconscio in maniera semplice e fluida.
In questa intervista Lara Bertolo -accompagnatrice alla crescita- ci spiega meglio di cosa si tratta. Lara è madre di due adolescenti -i suoi più grandi maestri- e maestra Waldorf da tanti anni, dedica il suo interesse alla scoperta del meraviglioso mondo dell’Essere Umano. Dopo un percorso accademico di studi legato a questo tema (Maturità Pedagogica e Laurea in Psicologia), la vita l’ha portata a voler girare il mondo per conoscere culture diverse dalle quali è affascinata. Ha vissuto 7 anni in Centro America dove ha conosciuto la pedagogia Waldorf. Tornata in Italia ha frequentato la Libera Accademia “Aldo Bargero” dove ha avuto l’opportunità di approfondire il tema dell’Antroposofia di Rudolf Steiner. Il sublime mondo dell’essere umano in divenire con cui ha la fortuna di essere in contatto quotidianamente grazie al suo lavoro, l’ha portata a porsi domande sempre più profonde sulle dinamiche e la natura umana. Ha quindi frequentato l’Accademia dell’Essere dove ha potuto sperimentare lo strumento di crescita personale legato alla respirazione circolare. Convinta che il cammino verso sé stessa sia ancora lungo ringrazia la vita per le meravigliose opportunità regalate fino ad oggi.
Lara, cos’è il Rebirthing?
Cara Monica ti ringrazio per l’importante opportunità che mi stai dando, attraverso questa intervista, di parlare e far conoscere questa meravigliosa tecnica di respiro chiamata Rebirthing.
Il Rebirthing è una tecnica olistica il cui scopo è il benessere fisico, emotivo e psicologico, l’efficacia nel quotidiano e la soddisfazione nei rapporti con i nostri simili. Consiste in un particolare tipo di respirazione, rilassante ed energizzante allo stesso tempo, facile da apprendere ed estremamente piacevole; i risultati che si ottengono sono permanenti.
Qual è la prima cosa che facciamo quando veniamo al mondo? RESPIRARE.
Se osserviamo gli animali o i bimbi molto piccoli possiamo notare che essi respirano in maniera circolare spontaneamente, noi adulti invece respiriamo solo 1/3 della nostra capacità polmonare a causa delle rigidità che via via vanno sommandosi col passare del tempo lungo la nostra linea biografica. La gabbia toracica si trasforma in una vera e propria “gabbia” dove è celato quel cuore ferito che passiamo la vita a proteggere per non soffrire ulteriormente. Questo però ci mantiene piccoli e contratti come il nostro respiro, senza darci la possibilità di espanderci ed inspirare profondamente quell’aria fonte di energia, di vita pura e curativa ad ogni livello (essere in-spirati). Espirare completamente, d’altro canto, ci permette di svuotarci, di lasciare andare, di fare spazio perché qualcosa di nuovo arrivi. Respirare è vivere. Respirare in modo pieno significa vivere in modo pieno ogni cosa che percepiamo, sentiamo, pensiamo e facciamo. Sfortunatamente pochi di noi respirano in modo pieno spinti come siamo dalla nostra società a passare le giornate correndo di qua e di là per riuscire a svolgere tutto quello che ci siamo prefissi di fare: non abbiamo sicuramente il tempo di respirare! Questo purtroppo si ripercuote a cascata quotidianamente in tutti gli ambiti, specialmente lavorativi e familiari. Nel mio lavoro ad esempio mi capita sempre più spesso di vedere l’“apnea” dei genitori riflessa sui bambini. La nostra respirazione cronicamente superficiale, oltre a diminuire la capacità funzionale del nostro sistema respiratorio, ci priva dei molti effetti benefici che la respirazione potrebbe avere sui nostri organi interni. Ci esclude dalle sensazioni più vere e provoca disarmonia e disturbi ad ogni livello della nostra esistenza. Attraverso il respiro Circolare, Connesso e Consapevole riusciamo a risanare conflitti emotivi che possono risalire via via sempre più indietro nella nostra biografia fino ad arrivare al primo grande trauma vissuto: la nostra nascita (da qui il nome Rebirthing-Rinascita). Il Breathwork agisce profondamente e porta in superficie, quindi alla consapevolezza della nostra mente conscia, blocchi emozionali a tutti i livelli: fisico (sensazioni, percezioni, tensioni), emotivo (paure, rabbia inespressa, sensi di colpa, pianto celato, dolori antichi), mentale (pensieri negativi e circolari, poca concentrazione, stress, giudizio e critica incessanti).
Il Respiro è un ponte tra il conscio e l’inconscio tra corpo e anima.
Il Respiro ha profonde radici nell’essere.
Come si pratica?
Breathwork è un termine inglese che letteralmente significa “lavoro con il respiro”, ci sono molte tecniche di respirazione circolare, connessa e consapevole, utilizzate per promuovere il riequilibrio energetico e l’espansione della consapevolezza.
Si inizia sempre accompagnati da un Rebirthter professionista, un esperto che abbia seguito corsi di formazione e che abbia sviluppato sufficiente sicurezza, integrità e compassione da guidare altri nelle sedute di respiro con risultati costantemente positivi perché parte del processo di autoconsapevolezza.
Non ci si può aspettare di ottenere alcun tipo di risultati positivi nella vita se non ci si assume la responsabilità di crearli.
Nel rebirthing questo è particolarmente vero perché è nella sua natura che chi lo pratica produca la totalità del risultato, in quanto i rebirther possono solo insegnare e guidare.
Il Rebirthing, che può essere individuale, di coppia o in gruppo, è caratterizzato da cinque elementi fondamentali:
- 1° elemento: Respiro Circolare
Si sceglie in canale (naso o bocca) dal quale si intende far entrare ed uscire l’aria e si mantiene quello per tutta la seduta di respiro.
Inspirazione ed espirazione sono connesse così che non vi siano pause. L’espirazione è rilassata. - 2° elemento: Rilassamento
Durante la seduta di respiro si cerca una posizione comoda e si continua a rilassarsi in quella posizione cercando di non muoversi o cambiare posizione. La migliore posizione è quella di completa vulnerabilità: stesi supini, braccia lungo i fianchi con palmi rivolti verso l’alto e gambe parallele. Spesso fare piccoli movimenti, agitarsi, cambiare posizione e simili durante una seduta sono le distrazioni necessarie ad impedire che il materiale represso ritorni alla consapevolezza. - 3° elemento: Attenzione ai particolari
Cerchiamo, durante la sessione di respiro, di notare le sensazioni che si hanno, dove si manifestano nel corpo e quindi esplorare quelle aree soffermandoci su ciò che si prova. È importante concentrare la propria attenzione sul QUI E ORA, usando l’energia del disagio per incrementare la respirazione. - 4° elemento: Integrazione
Questo è l’elemento che personalmente più amo, non richiede alcuno sforzo e avviene naturalmente come parte finale del processo. Quando si integra qualcosa si smette di giudicarlo negativamente e di nasconderlo a noi stessi. Tutto è permeato di luce, amore, unione, entusiasmo, accettazione e comprensione. - 5° elemento: Assenza di giudizio
È la coronazione dell’integrazione vista come una NON azione anziché come un’azione. Non esiste il modo perfetto per fare rebirthing: i risultati sono comunque perfetti per noi in quel momento! Si sposta tutto ciò che veniva considerato negativamente -a causa del giudizio costante della mente- da un contesto negativo ad uno positivo. Spesso le sedute di rebirthing sono accompagnate da una musica studiata apposta dal rebirther che guida, attiva, risveglia, evoca. La musica è di per sé un’ energia.
A chi lo consiglieresti?
Il rebirthing è di grande beneficio a chiunque possa respirare senza assistenza meccanica. Non ci sono limiti di età e credo religioso, tutti possono beneficiare del respiro. È una tecnica molto antica usata da sempre in diverse maniere nelle varie culture. Negli anni ‘70 una grande figura spirituale dell’India, Sri Babaji, ha divulgato questo strumento (nascosto per secoli nei monasteri taoisti) definendolo come il più adatto per l’uomo moderno, per via della sua facilità di utilizzo, la potenza e la versatilità dell’impiego.
Partendo dal presupposto che esistono delle situazioni delicate dove è necessaria la collaborazione con un medico -problemi gravi di asma, attacchi epilettici, problemi cardiaci gravi con pericolo di ictus, diabete, ipertiroidismo, infiammazioni acute polmonari sul piano fisico; sul piano psicologico persone poco radicate che vivono fenomeni di allucinazioni o deliri o soffrono di disturbi alimentari, il cui adattamento alla realtà risulta fragile- mi sento di consigliare di respirare a qualsiasi persona che voglia intraprendere un viaggio di consapevolezza e accettazione di sé stessi e di conseguenza del mondo. I benefici sono innumerevoli, partendo dal corpo non possiamo fare a meno di notare come il piano fisico risenta immediatamente di ciò che accade sul piano emotivo e mentale. Se ci sentiamo dispiaciuti per quello che ci viene detto potremmo sentire immediatamente una stretta allo stomaco ed anche viceversa: se siamo in salute fisicamente anche le emozioni ed i pensieri sono di qualità migliore in un ritmo di costante scambio e comunicazione. Per studiare gli effetti del respiro sul piano fisico dobbiamo necessariamente partire dai polmoni che si contraggono ed espandono ripetutamente donando un delicato massaggio a tutto il torace (schiena compresa) portando quindi numerosi benefici a tutte le parti che tendono ad irrigidirsi a causa di una cattiva postura e di una cattiva respirazione. Essendo poi comprovata la relazione tra stress e sistema immunitario sicuramente quest’ultimo ne trarrà giovamento dal respiro. L’ossigenazione del sangue inoltre rallenta tutti i processi di invecchiamento cellulare, mantenendo l’organismo (pelle e organi) estremamente vitale. Sul piano emotivo il respiro porta un’azione equilibrante permettendo a quei blocchi emotivi nascosti da anni di emergere ed essere sciolti: ci permette di scaricare quelle forze la cui permanenza e il cui controllo costano energia fisica e psichica, metamorfosando tali forze e mettendole al servizio della vita. Il piano mentale ne giova in quanto i pensieri circolari autolimitanti e negativi vengono trasformati in pensieri costruttivi e creativi: riusciamo a trovare nuove soluzioni ai problemi che prima nemmeno riuscivamo ad immaginare semplicemente perché non aprivamo quella finestra della nostra mente per cambiare aria e non riuscivamo a scorgere l’orizzonte di infinite possibilità di risoluzione ai problemi.
La qualità della nostra vita dipende dalla qualità del nostro pensiero è il nostro pensiero a determinare come viviamo la nostra realtà.
Il respiro può quindi essere applicato ovunque: nelle aziende, nelle scuole, negli ospedali, nelle cliniche estetiche o di riabilitazione. È utile per i disturbi d’ansia e depressione, nella sfera della sessualità, per i disturbi del sonno o per alleviare la sindrome premestruale: è una chiave di felicità e potere in quanto porta consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda. Il cambiamento è l’essenza del miglioramento e il rebirthing rende più facile cambiare, ci permette di creare dentro di noi un CENTRO da cui poter guardare la vita con distacco e serenità.
Fatti e stati d’animo sono recuperati solo nella misura in cui la mente li può sopportare, proteggendoci da traumi ulteriori connessi con prese di coscienza troppo rapide.
In termini più generali la respirazione è un percorso di autoeducazione: la sensibilità che essa attiva fa percepire maggiormente l’incongruenza tra quello che diciamo e poi facciamo, tra quello che vogliamo e poi decidiamo, tra ciò che consciamente perseguiamo e poi realizziamo, senza giudizio.
Quante sedute è opportuno fare per raggiungere risultati concreti?
È consigliabile non fare meno di tre sedute iniziali prima di giudicare se questa tecnica è o no nelle nostre corde. In linea di massima ci vogliono non meno di cinque sedute prima che qualcosa inizi a muoversi. Dopo dieci sedute, confrontandoci con il nostro rebirther, possiamo iniziare a praticare il respiro anche da soli. Tutti i respiri sono diversi, non esistono due esperienze uguali ma ognuna è l’esperienza perfetta per noi in quel momento.
La compassione di Dio è sconfinata. Siete i figli di Dio, esseri sani e perfetti, partecipi della beatitudine immortale.
Non dite mai a voi stessi che siete deboli. Alzatevi, siate forti e saldi;
caricate ogni responsabilità sulle vostre spalle
e siate consapevoli di essere creatori del vostro destino. Trovate in voi stessi tutta la forza e il soccorso che potete desiderare.
Sorgete, risvegliate voi stessi e gli altri.
Vivete pienamente prima
che la vostra esistenza termini. Sorgete, risvegliatevi e non fermatevi
finché non sarete giunti alla meta.
Swami Vivekananda Discorso pronunciato al World Parlament of Religions l’11 Settembre 1893, a Chicago.
Buon Respiro a tutti!
Lara: respirodilara@gmail.com