Interferenti endocrini pericolosi e inevitabili
Elisabetta Pometto - Scrittrice Entusiasta della tecnologia, amante della natura…
“Interferenti endocrini” a una prima lettura possono sembrare paroloni di esclusivo appannaggio di medici e scienziati, in realtà sarebbe bene entrassero nel linguaggio comune. Si tratta infatti di agenti invasivi e massicciamente presenti nella vita di tutti i giorni. Ma di cosa si tratta, e perché sono tanto pericolosi?
Sono pericolosi perché sono composti di origine chimica che entrano nel nostro organismo semplicemente attraverso ciò che mangiamo, tocchiamo, respiriamo. Non a caso sono definiti “endocrini” in quanto entrando in contatto con l’organismo influenzano il sistema endocrino, o ormonale. Mica bazzecole. E anche questa volta, l’origine di questo male è l’inquinamento ambientale.
Come entriamo in contatto con gli interferenti endocrini
La contaminazione da plastica degli ambienti marini è così importante che i pesci stessi se ne nutrono, ci vivono, ci nuotano al punto che la plastica diventa una parte intrinseca del pesce stesso e dell’ecosistema marino. Quindi il pesce che mangiamo è composto anche di queste sostanze.
Facciamo finta che il mare non sia contaminato, che sia pulito come prima della rivoluzione industriale che ha dato il via a tutto, che ci ha portato a perdere il “controllo” sull’ambiente che ci circonda. O meglio, che ci ha portato a distruggere l’ambiente che ci circonda.
Se il mare fosse pulito, potremmo dire di essere salvi? Assolutamente no, perché anche il suolo è contaminato, e questo significa ciò che ci cresce, che ciò che mangiano gli animali (che vengono a loro volta mangiati), e le colture che vengono mangiate sono intossicate dalle attività produttive umane.
Ci resta l’aria. Se non fosse che come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre il 90% della popolazione respira aria inquinata da polveri sottili e ultrasottili. Il famigerato smog. Quindi bisogna chiudersi in casa? Potrebbe essere una soluzione, purché si mettano al bando stufe a carbone o a legna.
Quali sono gli effetti causati dagli interferenti endocrini?
Dai più svariati e letali, dato che agiscono proprio dall’interno dell’organismo.
- Aumentano il rischio di ictus
- attacchi cardiaci
- tumori
- malattie polmonari
- malattie metaboliche
- indeboliscono il sistema immunitario provocando allergie e intolleranze
- malattie tiroidee
Gli effetti degli interferenti ricadono anche sul sistema riproduttivo maschile e femminile, compromettendo la fertilità, inoltre si trasmettono anche attraverso il latte materno.
Come ci si può proteggere?
Quindi come evitare questi famigerati interferenti endocrini? Non si può, semplicemente, è impossibile. Li respiriamo, li mangiamo, li tocchiamo. Quando ci vestiamo, quando usiamo i prodotti per la cosmesi come un semplicissimo bagnoschiuma o un deodorante, e giorno dopo giorno si accumulano nell’organismo.
Ciò che possiamo fare è ridurre l’esposizione agli agenti tossici prestando attenzione al ciò che mangiamo e come lo cuciniamo, lavare bene la frutta e la verdura, limitare il consumo di pesci “grandi” e quindi più carichi di metalli pesanti come il tonno e il pesce spada. Variare l’alimentazione, scegliere frutta e verdura di stagione, alimenti freschi e poco trattati.
Un cambio di rotta obbligatorio
Venerdì 15 marzo in tutto il mondo si è manifestato contro l’inquinamento del pianeta – Fridaysforfuture – ad oggi è bello vedere tanta speranza, poter credere che davvero si possa ancora fare qualcosa. Ma quanti sono disposti ad utilizzare meno l’auto, o a parità di scelta preferire un’auto che inquina meno a un Suv, a tenere più basso il riscaldamento in casa, a non far andare il condizionatore a palla, a non comprare più abiti con poliestere… anche con tutta la buona volontà del mondo, è veramente possibile?
Intervenire nella mentalità e nelle abitudini di quella gerontocrazia che governa il mondo sulle spalle di chi il mondo lo vuole cambiare davvero può sembrare ingenuo, a differenza di quanto si possa augurare un sano cinismo con poche speranze, tanta tristezza per il futuro.
Elisabetta Pometto – Scrittrice
Entusiasta della tecnologia, amante della natura e degli animali.
In tasca una laurea magistrale in Sociologia, nel cassetto ancora tanti sogni da realizzare.